
Risponde la Nutrizionista
La diverticolosi è una condizione molto diffusa, che interessa in modo particolare le persone sopra i 40 anni.
Una corretta alimentazione rappresenta un elemento chiave sia nella prevenzione sia nella gestione dei diverticoli e delle loro complicanze.
Per individuare una dieta realmente utile nella gestione della diverticolosi, però, è importante partire dalla definizione della patologia, dai suoi sintomi e dai metodi diagnostici: conoscenze che guidano verso scelte consapevoli e personalizzate.
Cosa sono i diverticoli? E da cosa dipende la loro formazione?
I diverticoli sono piccole sacche che si formano nella parete intestinale, in particolare a livello del colon, anche se possono svilupparsi lungo tutto il tubo digerente. Si originano quando la mucosa e la sottomucosa intestinale sporgono attraverso lo strato muscolare.
La formazione dei diverticoli dipende da diversi fattori
- Predisposizione genetica;
- Età (10% circa sotto i 40 anni, 40% tra i 40 e i 60 anni, oltre il 50% sopra i 60 anni);
- Stipsi cronica;
- Alimentazione povera di fibre;
- Vita sedentaria;
- Obesità;
- Uso di farmaci antinfiammatori.
NB → I maschi sono più predisposti delle femmine.
Quali sono i sintomi della diverticolosi?
Nell’80% dei casi, i diverticoli sono del tutto asintomatici. Quando presenti, invece, i sintomi possono includere mal di pancia e stipsi: in questo caso si parla di malattia diverticolare.
La presenza di sintomi non dipende mai però dal numero o dall’estensione dei diverticoli.
Se i diverticoli si infiammano (diverticolite acuta), possono comparire dolore addominale, gonfiore (meteorismo), irregolarità intestinale (stipsi o diarrea), nausea, inappetenza e febbre.
Nei casi più gravi possono verificarsi perforazioni, ascessi o sanguinamenti.
Come si diagnostica la diverticolosi?
Gli esami che possono essere utilizzati sono la colonscopia, il clisma opaco a doppio contrasto, la TAC addominale o l’ecografia delle anse intestinali.
NB → Il controllo della diverticolosi avviene attraverso visite periodiche dal gastroenterologo.
Come prevenire la formazione dei diverticoli
Mantenere un corretto stile di vita è sempre fondamentale: bisogna avere un’alimentazione equilibrata sia in termini di quantità di alimenti che di qualità, bere molta acqua e fare attività fisica, evitando la sedentarietà.
Che tipo di terapie sono previste?
Il medico, oltre alla dieta, può prescrivere probiotici, antibiotici o antinfiammatori. In casi acuti e gravi di diverticolite, si può arrivare al ricovero in ospedale e alla chirurgia.
Dopo questa introduzione fondamentale, che ci fa capire quanto sia importante la prevenzione di questa patologia, passiamo alla dieta “ideale” per lenire i disturbi dei diverticoli.
Che tipo di alimentazione è consigliata?
Per prevenire le problematiche correlate alla formazione di diverticoli è essenziale assicurarsi che la propria dieta sia povera di grassi e ricca di fibre in modo da mantenere le feci morbide e favorire il transito intestinale, diminuendo la pressione sul colon e la probabilità di infiammazione.
In pratica, in presenza di diverticoli nel colon (che siano sintomatici o asintomatici), è sempre opportuna una dieta basata su un alto contenuto di fibre vegetali, facendo molta attenzione ad evitare semi, buccia e filamenti che potrebbero fermarsi all’interno del diverticolo e infiammarlo.
Un’alimentazione povera di fibre vegetali e troppo ricca di zuccheri e sostanze raffinate tipiche del mondo industrializzato ha, negli ultimi anni, provocato l’aumento di molte malattie come stipsi, diverticolosi, emorroidi, ma anche diabete, obesità e malattie cardiovascolari.
A questo proposito, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), consiglia l’introduzione di 30-40 grammi di fibre al giorno, attraverso il consumo abituale di cibi vegetali integrali e l’aumento del consumo di acqua.
In sintesi, quali cibi e con quale frequenza sono consigliati per chi ha i diverticoli?
- Quotidianamente: cereali integrali (pasta, pane, fette biscottate, biscotti, cracker), specialmente a colazione e pranzo.
- 2-3 porzioni al giorno: verdura cruda e cotta (agretti, asparagi, cavolfiore, carciofi, funghi, broccoli, melanzane, cicoria, lattuga, radicchio, sedano, carote per aumentare il volume delle feci).
- 2 porzioni al giorno: frutta con la buccia (kiwi, frutti di bosco, nespole, melagrane, prugne, mele, arance, pere, cocomero per il contenuto d’acqua). Si consiglia di eliminare i semi.
- Almeno 2 volte a settimana: legumi (fagioli, ceci, lenticchie, fave, piselli).
- Acqua: almeno 2 litri al giorno per potenziare l’azione delle fibre.
L’aumento delle fibre vegetali deve essere graduale, per evitare gonfiore e dolori addominali.
Quali sono i cibi da evitare?

Per ridurre il rischio di infiammazione e complicazioni, è opportuno limitare il consumo di determinati alimenti che possono favorire l’irritazione intestinale o compromettere la regolarità.
- Alimenti ricchi di grassi saturi (cibi pronti, insaccati, carni lavorate, fritti).
- Cibi ricchi di zuccheri semplici (dolci, bevande zuccherate).
- Semi e noccioline da consumare con moderazione.
Cosa mangiare in caso di diverticolite acuta?
Tutto questo è valido per la prevenzione dell’infiammazione del diverticolo, ma qualora ci fosse una situazione acuta (diverticolite), nei primi giorni è indicata una dieta liquida, seguita da una dieta semiliquida a ridotto contenuto di scorie.
Con il miglioramento dei sintomi si possono introdurre cibi solidi poveri di scorie e successivamente, in modo graduale e sempre sotto controllo medico, alimenti ricchi di fibre come frutta, verdura e cereali integrali, sempre accompagnati da un’adeguata idratazione.
Il ruolo dello stile di vita nella salute del colon
La gestione della diverticolosi passa attraverso un’attenta cura dello stile di vita e delle abitudini alimentari.
Seguire un’alimentazione bilanciata e ricca di fibre, mantenere una buona idratazione e praticare attività fisica sono azioni fondamentali per prevenire complicazioni e garantire il benessere intestinale.
Anche piccoli gesti quotidiani, come scegliere una pasta ricca di fibre come Pasta Toscana Bio Integrale con Omega 3, possono contribuire in modo semplice ma efficace a supportare l’equilibrio dell’intestino.
Grazie all’alta quantità di fibre, contribuisce ad aumentare il senso di sazietà e di conseguenza a favorire il controllo del peso corporeo, oltre a vitamine e sali minerali che aiutano a sentirsi bene e a mantenersi in forma.
Inoltre, gli Omega 3 di origine vegetale contenuti in Pasta Toscana Integrale hanno un’azione preventiva contro le malattie cardiovascolari e metaboliche.
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