Mangiare pasta ogni giorno fa male?

Scritto da:

Dott.ssa Barbara Lapini

 

Risponde la Nutrizionista

Quali sono le conseguenze (se esistono) per il nostro organismo? Mangiare ogni giorno pasta, è davvero possibile? Leggi le risposte della Nutrizionista.

Mangiare la pasta ogni giorno, spesso, viene considerato erroneamente un peccato di gola che potrebbe comportare drastiche conseguenze, come ad esempio far ingrassare, far aumentare colesterolo e trigliceridi, innalzare la glicemia e sviluppare nel tempo anche il diabete.

Complici di queste false credenze sono le centinaia (per non dire migliaia) di fake news messe in giro da falsi specialisti della nutrizione, che si erigono a massimi esperti, proponendo di eliminare pasta e pane e infangando le proprietà benefiche di questi alimenti.

Ovviamente, questo non deve essere un invito alla liberalizzazione del consumo smisurato di pasta, senza condizioni.

La pasta, infatti, è parte integrante della dieta Mediterranea, e deve essere consumata in quantità adeguate all’età, al genere, al tipo di attività fisica, all’attività lavorativa svolta, al clima e all’altitudine del luogo in cui si vive, alla presenza o meno di svariate malattie o problematiche metaboliche, ecc.

Non è la pasta a farci male

Chiariamo subito: la pasta di per sé non fa male, ma deve essere associata in maniera equilibrata, da un punto di vista quantitativo e qualitativo, ad alimenti proteici, sia per avere una sana corretta alimentazione, sia laddove ci siano da perdere dei chili di troppo.

Non solo, mangiare pasta serve anche a mantenere e addirittura a sviluppare la massa muscolare. Casi in cui solitamente si consiglia di aumentare in modo sproporzionato il consumo di proteine e aminoacidi, anche sotto forma di integratori e senza un parere del medico, ignorandone completamente gli effetti negativi che si potrebbero avere nel tempo.

Quindi, il primo consiglio per l’integrazione proteica, se davvero necessaria, è quello di rivolgersi al proprio Medico di base. E di non farlo alla leggera.

Molti non sanno, infatti, che introdurre elevate quantità di proteine senza introdurre adeguate quantità di carboidrati, quindi zuccheri complessi, energia e carburante per svolgere ogni nostra attività vitale, spinge il nostro organismo a ricercare questa fonte di energia proprio nella massa magra, cannibalizzando i muscoli al fine di ottenere energia.

Il risultato? Invalidare i nostri sforzi per aumentare la tanto ambita massa muscolare.

Ecco perché in alcune diete dimagranti si perde peso ma non grasso, che oltre ad essere voluminoso è anche localizzato nei punti di accumulo tanto odiati.

Si perde invece la massa magra e questo porta ad un abbassamento del metabolismo basale, direttamente collegato alla quantità di muscolo corporeo.

Inoltre, in questo modo, gettiamo le basi per riprendere peso più facilmente - non di massa magra, ma di grasso – dando il via a un circolo vizioso che raramente finisce nel recuperare solamente il peso perso, anzi, viene riacquistato con gli interessi, andando ad aumentare così il volume nei punti critici.

Attenzione ai picchi glicemici

Nella scelta degli alimenti ricchi di carboidrati è utile fare una distinzione, prediligendo quelli che hanno un indice glicemico basso, cioè che fanno alzare di poco la glicemia (ovvero gli zuccheri nel sangue).

Fra questi non devono ovviamente mancare pasta e pane, meglio se integrali. Le fibre presenti in questi alimenti, infatti, sono capaci di rallentare l’assorbimento degli zuccheri e, quindi, ne limitano l’indice glicemico.

Un’altra cosa che è fondamentale, al fine di impedire o limitare il picco glicemico, è la cottura della pasta, che deve rispettare rigorosamente i tempi indicati nelle confezioni, senza essere troppo cotta né troppo cruda, perché proprio la quantità dell’acqua assorbita dall’amido ne determina sia la digeribilità, che l’assimilabilità.

Per ridurre ulteriormente il picco glicemico, possono (e devono) venirci in aiuto i condimenti, tutti a base rigorosamente di olio extra vergine di oliva, (non introdotto in maniera esagerata e a caso, ma quantificato con i cucchiai a testa e possibilmente a crudo), e con tante verdure, che grazie alla loro fibra possono essere un ottimo freno per glicemia, ma anche per ridurre la fame e dare senso di sazietà.

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