Pasta e diabete: meglio scegliere quella integrale?

Scritto da:

Dott.ssa Barbara Lapini

 

Risponde la Nutrizionista

In caso di diabete, si tende a “demonizzare” la pasta in generale, escludendola dall’alimentazione. Ma si tratta della scelta migliore? Vediamolo insieme.

La pasta è l’alimento principe della nostra tavola: pochi ingredienti - farina di grano duro e acqua - danno vita ad un capolavoro da cucinare in infinite varianti, ce n’è per tutti i gusti.

A livello nutrizionale, la pasta apporta energia fornita da zuccheri complessi, i carboidrati.

Oltreché per il gusto eccezionale e la sua versatilità, è consigliata per la sua capacità di dare sazietà, ancor di più se è integrale.

Ma nel caso dei diabetici, è controindicata?

Partiamo dal definire chi sono.

Identikit del diabetico

Il diabetico è colui che è affetto da diabete mellito, che può essere di vario genere:

  • Diabete di tipo 1: caratterizzato da una scarsa o assente produzione di insulina, che deve essere fornita dall’esterno (con delle iniezioni a ogni pasto) e varia in base alla risposta della persona e alla quantità e qualità di zuccheri introdotti.
  • Diabete di tipo 2: caratterizzato da una iperglicemia (alti livelli di glucosio nel sangue), dovuta ad un’alterazione della funzionalità dell’insulina. Situazione che, nel tempo, porta ad una ridotta produzione pancreatica di questo ormone ed un aumento del glucosio in circolo, rendendo necessaria l’assunzione di ipoglicemizzanti orali e, nei casi più gravi, l’iniezione di insulina dall’esterno.

Le cause di quest’ultimo tipo di diabete possono essere molteplici come:

  • La predisposizione genetica;
  • Il sovrappeso;
  • L’obesità;
  • L’introduzione di una quantità eccessiva di zuccheri;
  • Una vita sedentaria;
  • Stress, malattie e invecchiamento.

Spesso, è possibile correggere alcuni di questi fattori con una sana e corretta alimentazione e sani stili di vita.

Infine, il diabete gestazionale è molto simile al diabete di tipo 2, ma si presenta nelle donne in gravidanza che hanno una predisposizione a questa patologia e, in genere, sparisce dopo il parto per ripresentarsi in età più avanzata.

Durante la gravidanza, è fondamentale tenere sotto controllo questo stato in quanto potrebbe portare a delle problematiche dello sviluppo del feto e alla macrosomia, che può predisporre il bambino allo sviluppo di obesità e la madre ad avere difficoltà durante il parto.

Diabete di tipo 1, 2 o gestazionale? L’importante è controllare la glicemia

Indipendentemente da quale tipo di diabete si tratti, è importante tenere sotto controllo i livelli di glicemia e di insulina in circolo.

Per raggiungere questo obiettivo, si consiglia di:

  • Avere un’alimentazione equilibrata da un punto di vista quantitativo, evitando o riducendo al minimo eccessi calorici per prevenire sovrappeso e obesità;
  • Avere un’alimentazione equilibrata da un punto di vista qualitativo con attenzione all’introduzione di zuccheri e soprattutto di quelli semplici, favorendo quelli complessi a basso indice glicemico;
  • Ridurre alimenti quali pasta e pane raffinati aumentando il consumo di alimenti integrali ricchi di fibre;
  • Praticare quotidianamente attività fisica;
  • Limitare il consumo del sale;
  • Ridurre al massimo l’introduzione di alimenti ricchi in colesterolo e grassi saturi favorendo quelli ricchi in acidi grassi insaturi come l’olio extra vergine di oliva ma senza abusarne;
  • Aumentare il consumo di verdure prima e durante i pasti;
  • Porre attenzione all’utilizzo di frutta in quanto contenente zuccheri semplici.

Chi soffre di diabete può mangiare pane e pasta?

Certo che sì, ovviamente meglio scegliere pane e pasta con farina integrale che riduce il picco glicemico e l’aumento di peso.

Spesso, però, vengono sconsigliati la pasta e il pane, aumentando così il consumo di alimenti proteici e, quindi, ricchi di grassi saturi che hanno anche meno potere saziante e una ridotta capacità di gratificazione del palato.

La pasta può essere consumata quotidianamente nelle giuste quantità adatte ai fabbisogni personali dei soggetti diabetici.

In termini di qualità, si consiglia la pasta integrale da preferire a quella fatta con farina raffinata in quanto contiene una maggiore quantità di fibra, nutrienti importantissimi che permettono di assorbire gradualmente gli zuccheri forniti dai carboidrati, evitando picchi di glicemia.

Il consiglio è quello di accompagnare sempre la pasta con verdure cotte o crude prima di ogni pasto oppure condire il primo piatto con verdure di stagione.

Sempre meglio non consumare nello stesso pasto altri alimenti ricchi di carboidrati, come ad esempio pane, patate, legumi, pizza, castagne, dolci ecc.

Questo perché l’introduzione massiccia di zuccheri potrebbe far alzare la glicemia a livelli molto alti, stimolando dunque un’eccessiva produzione di insulina, con conseguente crollo degli stessi valori ematici del glucosio.

Ok, la pasta integrale va bene per i diabetici. Ma come deve essere cotta?

L’ultimo consiglio riguarda la cottura: la pasta deve essere rigorosamente cotta al dente, al fine di non rendere gli amidi della stessa pasta maggiormente assimilabili.

A questo proposito ci vengono in aiuto le indicazioni sui tempi di cottura da rispettare, indicate nelle confezioni.

Inoltre, come detto prima, il consiglio sempre valido è quello di abbinare le verdure a volontà in ogni forma prima, durante, e dopo i pasti.

Abbiamo visto che la pasta può essere un alimento ideale anche per chi soffre di diabete, facendo attenzione alle quantità e prediligendo quella integrale condita con verdure di stagione o salsa di pomodoro. Una scelta quotidiana salutare e gustosa!

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